segunda-feira, 14 de julho de 2008

Manifesto pela língua incomum

Leio o que quero quando se fala de notícias. Por isso, só sei o que quero saber. Nada de moças que somem em canais ou meninas volantes, e vê, que á imprensa muito lhe apraz esses assuntos. Fiquei matutando sobre um certo "Manifesto por la lengua común" que uns castelhanistas de meia-tigela querem impor a todas as Espanhas. Como se o castelhano já não fosse suficientemente imposto, querem acuar as línguas regionais; lembrei de alguém, vassoura em mãos batendo num cachorro. Por que temos de falar todos a mesma língua? Que há de mal? Gosto de falar português, gosto de escrever em catalão, gosto de pensar em italiano, gosto de fazer bilhetes em castelhano. Vargas Llosa que vá dormir e esqueça-me, faça-me o favor.

3 comentários:

bernardo rb disse...

Le cause di questa rimozione del plurilinguismo sono probabilmente molte. Forse c´è un arcaico bisogno di sicurezza che spinge a ritenere unica la lingua, beninteso la propria.


Tullio de Mauro
Introduzione a "La Babele dell´ inconscio" - Mehler, Argentieri e Canestri

bernardo rb disse...

Si pensi al carattere monolingue della cultura greca nelle sue folgoranti e sfolgoranti stagioni arcaica e classica, preellenistiche: e al ruolo marginale, solo strumentale, in essa assegnato all´inciampo nella pluralità di lingue Si pensi ai ricorrenti fenomeni do occultamento di tale pluralità: per scegliere soggetti oggi alla moda, quanti libri sul Giappone rammentano che questo paese è radicalmente bilingue, almeno nello scrivere e nel leggere, in quanto appartiene anche all´area dell´ideogramma cinese? E quanti sovietologi e cremlinologi avevano (e ancora oggi hanno) idea della molteplicità etnoloinguistica dell´Unione Sovietica? Se ne parla solo in quei casi in cui esplode una rissa etnico-linguistica.

Tullio de Mauro
Introduzione a "La Babele dell´ inconscio" - Mehler, Argentieri e Canestri

Sérgio disse...

E', può darsi che sia una 'linguistica del conflitto'; ma non sopporto quest'idea del monolinguismo a forza. Olesce a franquismo, come ha detto già qualche catalano. Perché non fanno questa sorta d'imbecillità in Svizzera, ove ogni cantone ha la sua lingua e non ha necessità che l'abitante di uno di essi sia costretto a imparare il maggioritario tedesco? In Spagna, a causa di tanti anni di falangismo e prima, di assolutismo bourbonico, siamo arrivati a questa situazione in cui si crede che il castigliano sia 'miglior' e che gli altri 'hanno acettato' una cosa che gliel'hanno messa gola in giù. E' il vero e proprio assurdo!

 

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